Negli edifici moderni, l’efficienza energetica non è solo una scelta virtuosa: è una necessità. Oltre a isolamento termico e fonti rinnovabili, i sistemi di recupero calore rappresentano uno strumento determinante per ottimizzare l’uso dell’energia e ridurre consumi, costi e emissioni.
Cos’è il recupero calore e come funziona
Un sistema di recupero calore (o “recuperatore”) sfrutta l’energia termica presente nei flussi in uscita (aria esausta o fluidi caldi) per preriscaldare (o raffreddare) quelli in entrata, attraverso uno scambiatore interno. In inverno, l’aria fredda esterna viene preriscaldata con il calore dell’aria interna estratta; d’estate, il principio si inverte.
Gli scambiatori di calore possono essere a flusso parallelo, incrociati o rotativi, con efficienze che vanno dal 50 % fino anche al 95 % del calore riutilizzabile.
Perché è strategico negli edifici moderni
Risparmio energetico e costi ridotti
I sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero calore garantiscono un’efficienza energetica riconosciuta, con risparmio stimato fino al 90 % sull’energia necessaria per climatizzare l’aria. Ciò si traduce in bollette più leggere e maggiore indipendenza da fonti fossili.Maggiore comfort e salubrità dell’ambiente
Mantenere un ricambio d’aria costante riduce umidità, muffe, anidride carbonica e inquinanti interni, contribuendo al benessere degli occupanti.Non è più necessario aprire finestre, evitando perdite di calore ed apporti di inquinamento esterno. Un ambiente sano, nel rispetto delle normative (UNI EN 16798‑1, 52016‑1), migliora anche il valore dell’immobile.Ecobonus e incentivi fiscali
In Italia, l’installazione di VMC con recupero calore è incentivata dall’Ecobonus 110% e da detrazioni IRPEF/IRES al 65%, facilitando l’adozione di soluzioni ad alta efficienza energetica.
Tipologie e integrazioni possibili
VMC con recupero calore aria-aria: impianti diffusi in edilizia residenziale e non, con efficienze tra 75–90 % e ampio apporto in termini di qualità dell’aria.
Scambiatori aria-solare: come i collettori solari aerotermici (“solar wall”), che preriscaldano l’aria esterna sfruttando energia solare, riducendo la necessità di caldaia anche fino al 10–50 %
Pompe di calore integrate con recupero calore: uniscono VMC e PDC idronica per generare calore con COP > 4, soprattutto se abbinate a fotovoltaico o solare termico.
Recupero calore da sorgenti urbane o industriali: in contesti come fogne, impianti di teleriscaldamento o industrie, il calore residuo può essere riutilizzato per riscaldamento o acqua calda sanitaria, ottenendo efficienze fino all’96 % e tempi di ritorno dell’investimento tra 1 e 3 anni. Anche lo scambio geotermico a bassa entalpia rientra in questa logica di recupero.
Case study e prospettive
Un esempio italiano: la riqualificazione energetica di condomini del Politecnico di Torino ha mostrato che l’abbinamento tra pompe di calore, riscaldamento radiante e VMC con recupero ha ridotto i consumi di energia primaria fino al 64%, portando edifici in classe A1.
Un altro caso concreto: l’Agenzia del Demanio a Milano ha implementato il primo impianto di recupero calore dalle fogne in un edificio storico, integrandolo nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento esistenti, con evidenti benefici su costi e sostenibilità.
Nei moderni impianti di riscaldamento, i sistemi di recupero calore non sono un’aggiunta esoterica, ma un pilastro dell’efficienza energetica integrata. Grazie alla VMC con recupero, all’uso di pompe di calore, collettori solari aerotermici e recupero da fonti urbane o industriali, è possibile:
Ridurre sensibilmente consumi e costi;
Migliorare comfort, salubrità e valore immobiliare;
Ottenere incentivi e rispettare normative europee;
Diminuire le emissioni e puntare alla sostenibilità ambientale.
L’integrazione intelligente di queste tecnologie è la chiave per edifici resilienti, confortevoli e a basse emissioni: una priorità oggi e ancora di più nel futuro dell’efficienza energetica.